L’Universo? E’ nato dentro un buco nero: la teoria rivoluzionaria

Il Big Bang non è l’inizio. Una nuova ipotesi suggerisce che sia nato da un collasso gravitazionale. Si riaccende l’idea del multiverso gerarchico

E se il Big Bang non fosse stato l’inizio di tutto, ma solo una fase intermedia? Una nuova teoria proposta da un gruppo internazionale di ricercatori, pubblicata su Physical Review D, apre a questa possibilità. Secondo il modello, il nostro universo sarebbe nato all’interno di un buco nero supermassiccio, formatosi in un altro universo. Al posto della singolarità iniziale, il cuore del Big Bang corrisponderebbe a un rimbalzo quantistico (“bounce”) seguito a un collasso gravitazionale.

Il meccanismo si fonda su principi fisici noti: relatività generale e meccanica quantistica. In condizioni di densità estreme, il principio di esclusione di Pauli impedisce alle particelle identiche (fermioni) di occupare lo stesso stato quantico. Questa pressione quantistica arresta il collasso e lo inverte, generando una nuova espansione: il nostro universo.

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Buco nero come culla dell’universo: oltre la singolarità

Il modello cosmologico standard prevede un inizio con una singolarità: un punto di densità infinita dove le leggi fisiche si interrompono. Per risolvere le incongruenze, sono stati aggiunti elementi come l’inflazione e l’energia oscura, mai osservati direttamente.

Nel nuovo approccio, non sono necessari campi esotici o teorie speculative. La materia collassa, ma non fino a un punto: si arresta e rimbalza, dando origine a un nuovo spazio-tempo autonomo. Questo spiegherebbe sia la fase iniziale di espansione accelerata (inflazione), sia l’attuale accelerazione cosmica, senza aggiungere componenti ipotetiche.

Un multiverso gerarchico: universi dentro altri universi

Una delle implicazioni più affascinanti del modello è la possibilità di un multiverso nidificato. Se ogni buco nero abbastanza denso può generare un universo proprio, allora ogni universo contiene il seme per altri universi. Si crea così una struttura frattale, in cui universi si generano l’uno dentro l’altro, all’infinito.

“Non si tratta di fantascienza, ma di una conseguenza naturale della fisica nota,” spiegano gli autori. In questo quadro, il nostro universo sarebbe solo un ramo in una genealogia cosmica senza inizio né fine. Un multiverso deterministico e gerarchico, governato da meccanismi di rimbalzo quantistico.

Previsioni e test: la chiave è la curvatura

Il modello produce previsioni verificabili. Tra queste, una leggera curvatura positiva dello spazio – residuo della densità iniziale che ha generato il collasso. Se missioni come Euclid la rileveranno, sarà un segnale concreto a favore della teoria.

Inoltre, la teoria fornisce un valore coerente del tasso di espansione (H₀) e potrebbe spiegare l’origine dei buchi neri supermassicci, la materia oscura e l’evoluzione galattica. Tutti temi che saranno al centro della missione Arrakhis, progettata per osservare strutture deboli come aloni stellari e galassie satelliti.

Filosofia e fisica: scatole cinesi cosmiche

Questa visione non è solo scientifica, ma anche profondamente filosofica. Come nelle scatole cinesi, ogni universo contiene altri universi, ognuno con la propria realtà e struttura. Il principio ermetico “come sopra, così sotto” trova qui una sorprendente eco moderna.

Le somiglianze tra cellule biologiche e universi non sono solo metafore. Ogni cellula ha un codice, un’origine, un’espansione e una fine. Come ogni universo. E come ogni buco nero che può generare un cosmo nuovo. In questa prospettiva, la vita, la materia e il cosmo sarebbero aspetti diversi di uno stesso schema ricorsivo.

Fonti:

Physical Review D

arXiv

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