Indice
- 1 Una startup finlandese crea occhiali con messa a fuoco automatica, capaci di adattarsi allo sguardo in tempo reale
- 2 Una lente che si adatta da sola a ogni distanza
- 3 Una risposta concreta ai limiti delle lenti progressive
- 4 Un mercato pronto ad accogliere la rivoluzione ottica
- 5 Prime dimostrazioni già entro fine anno
Una startup finlandese crea occhiali con messa a fuoco automatica, capaci di adattarsi allo sguardo in tempo reale
Nel panorama globale degli accessori visivi, una startup finlandese si prepara a cambiare le regole del gioco. IXI, questo il nome dell’azienda, ha sviluppato un sistema innovativo per occhiali da vista con autofocus, capace di adattare la messa a fuoco in base a ciò che si guarda. In un mercato da oltre 200 miliardi di dollari e in crescita costante, la tecnologia proposta rappresenta una vera rivoluzione, perché non si limita ad aggiungere funzioni smart, ma interviene direttamente su uno dei problemi quotidiani più diffusi: la visione imperfetta. Mentre colossi come Meta o Apple si concentrano su visori, realtà aumentata e intelligenza artificiale applicata agli occhiali, IXI punta tutto sull’ottica adattiva, cercando di risolvere un’esigenza reale e spesso trascurata.
Il fondatore e CEO della startup, Niko Eiden, ha una lunga esperienza in ambito tecnologico. Dopo aver lavorato per anni in Nokia e aver co-fondato Varjo, impresa specializzata in realtà mista, ha deciso di affrontare una sfida apparentemente semplice: ridare alla vista la sua naturale agilità. “Nessuno dei giganti tech si occupa davvero di correggere i difetti visivi”, ha dichiarato. “Vogliono usare gli occhiali per interfacciarsi con gli assistenti vocali o catturare video, ma ignorano ciò che serve davvero alle persone”.
Una lente che si adatta da sola a ogni distanza
La proposta di IXI si basa su un concetto tanto audace quanto funzionale: integrare un sistema di autofocus nei comuni occhiali da vista, eliminando così il bisogno di lenti progressive o bifocali. Il cuore della tecnologia è un sensore a basso consumo energetico che rileva costantemente i movimenti dell’occhio. Emette impulsi luminosi e misura i riflessi che rimbalzano sul bulbo oculare, determinando se si sta guardando vicino, lontano o a distanza intermedia.
Queste informazioni vengono poi trasmesse alle lenti, composte da cristalli liquidi inseriti tra due sottili strati plastici.
Appena ricevuto il segnale, la lente modifica in automatico la curvatura e l’indice di rifrazione della luce, mettendo a fuoco in soli 0,2 secondi. Un risultato straordinario, ispirato al passaggio storico della fotografia dal fuoco fisso all’autofocus. “È lo stesso salto evolutivo che ha trasformato le fotocamere”, ha spiegato Eiden.
Una risposta concreta ai limiti delle lenti progressive
Le lenti bifocali e progressive cercano di risolvere il problema della visione a diverse distanze, ma presentano limiti evidenti. Le aree dedicate alla lettura, alla visione intermedia e a quella lontana sono infatti ristrette e soggette a distorsioni ottiche. Inoltre, l’adattamento tra una zona e l’altra può causare disagio, specialmente in situazioni dinamiche come scendere le scale o guidare. Gli occhiali IXI promettono invece un campo visivo continuo e uniforme, sfruttando un’elettronica miniaturizzata che può essere inserita in montature simili a quelle tradizionali.
La sfida è garantire trasparenza, resistenza all’appannamento e qualità ottica pari (o superiore) a quella delle lenti in plastica convenzionali. La startup, fondata nel 2021, è uscita dalla fase stealth solo ad aprile, grazie a un finanziamento da 36 milioni di dollari che punta a portare il prodotto sul mercato entro breve. Attualmente il team conta una cinquantina di ingegneri, designer e sviluppatori.
Un mercato pronto ad accogliere la rivoluzione ottica
La crescente necessità di soluzioni per la vista è alimentata da un fenomeno sempre più diffuso: l’aumento globale dei disturbi visivi, in particolare la miopia. Le cause principali sono l’uso prolungato degli schermi, la luce artificiale e il tempo limitato trascorso all’aperto, specialmente tra i più giovani. Questo contesto ha creato un mercato in espansione, in cui innovazioni come quella di IXI trovano terreno fertile.
IXI non è sola. In parallelo, anche altre realtà internazionali si stanno muovendo in direzione simile. La francese Laclarée e la giapponese Elcyo, ad esempio, stanno sviluppando occhiali autofocus con soluzioni diverse, ma nessuna ha ancora lanciato un prodotto finito.
Secondo Eiden, però, c’è spazio per tutti: “Che sia IXI o un’altra azienda, qualcuno riuscirà a risolvere questo problema”, ha dichiarato. Per lui, la differenza tra IXI e il resto dell’industria sta nella centralità del problema ottico, mentre gli altri preferiscono investire in moda, brand e design.
Prime dimostrazioni già entro fine anno
Con i nuovi fondi raccolti, IXI si prepara a entrare nella fase operativa. Il piano prevede l’espansione del team, il trasferimento in una nuova sede con camere bianche e laboratori altamente specializzati, e soprattutto la realizzazione dei primi prototipi da mostrare al pubblico entro la fine del 2025. Sarà un passaggio cruciale: se i test dal vivo confermeranno l’efficacia del sistema, il prodotto potrà passare alla fase di certificazione e poi alla commercializzazione su larga scala.
La vera scommessa, però, è culturale. Abituare il pubblico a un tipo di lente che si comporta in modo completamente diverso rispetto a ciò che ha sempre conosciuto non sarà semplice. Ma il vantaggio competitivo è evidente: finalmente un paio di occhiali che si adatta all’occhio, e non il contrario.
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