Il riscaldamento globale causerà danni irreversibili per secoli

Anche tornando sotto 1,5°C, i ghiacciai non si riprenderanno: lo conferma un nuovo studio internazionale

Un nuovo studio internazionale lancia un allarme senza precedenti: i ghiacciai montani di tutto il mondo non riusciranno a riprendersi per molti secoli, anche se riuscissimo a riportare il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5°C. La ricerca, condotta dall’Università di Bristol e dall’Università di Innsbruck, ha sviluppato le prime simulazioni globali che analizzano l’evoluzione dei ghiacciai fino all’anno 2500 in scenari di “overshoot”, in cui la temperatura media terrestre supera temporaneamente i limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi, arrivando fino a 3°C, per poi tornare gradualmente ai livelli di sicurezza. I risultati, pubblicati su Nature Climate Change, mostrano che uno scenario simile potrebbe portare a una perdita fino al 16% in più della massa glaciale rispetto a un mondo che non supera mai la soglia di 1,5°C. “Le attuali politiche climatiche ci stanno portando verso un aumento di circa 3°C”, spiega il dottor Fabien Maussion, Associate Professor in Polar Environmental Change. “È chiaro che uno scenario simile sarebbe molto peggiore per i ghiacciai rispetto al rispetto dei limiti previsti. Volevamo capire se i ghiacciai possono recuperare in caso di raffreddamento successivo. È una domanda che in tanti si pongono: rivedremo mai crescere i ghiacciai nelle nostre vite, o in quelle dei nostri figli? Purtroppo, i nostri dati dicono di no”.

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Oltre la soglia: il rischio concreto degli scenari di overshoot

Negli ultimi anni, il rischio di superare i limiti fissati dall’Accordo di Parigi è diventato sempre più concreto. Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato e per la prima volta la temperatura globale ha superato, nell’arco di un intero anno, la soglia di 1,5°C sopra i livelli preindustriali. Gli scienziati hanno valutato l’evoluzione dei ghiacciai in uno scenario di overshoot spinto:

  • la temperatura sale fino a 3°C entro il 2150
  • solo dopo questa soglia inizia a scendere
  • si ritorna a 1,5°C entro il 2300
  • da lì si stabilizza
    Questo quadro riflette un futuro in cui le tecnologie per azzerare le emissioni nette, come la cattura del carbonio, vengono implementate troppo tardi, quando ormai si sono superate soglie critiche.

Conseguenze: perdita irreversibile di ghiaccio e innalzamento dei mari

I dati dello studio sono chiari: in uno scenario di overshoot, i ghiacciai perderanno una quota molto superiore rispetto a un mondo che si mantiene sempre sotto i 1,5°C. Secondo le simulazioni, si potrebbe arrivare a perdere un ulteriore 16% di massa glaciale entro il 2200 e l’11% in più entro il 2500, rispetto a quanto già destinato a sciogliersi – circa il 35% – anche se il riscaldamento fosse limitato a 1,5°C. Tutta questa acqua, inevitabilmente, si riverserebbe negli oceani, aggravando l’innalzamento del livello del mare e i rischi per milioni di persone.
Lo studio si basa su un modello open-source sviluppato a Bristol e integrato con nuove proiezioni climatiche realizzate dall’Università di Berna, in grado di simulare il destino di tutti i ghiacciai del mondo (escluse le calotte polari) dal passato al futuro.

Ghiacciai minori: forse recupereranno dopo il 2500

“I nostri modelli mostrano che potrebbero volerci secoli, se non millenni, prima che i grandi ghiacciai polari si riprendano da un overshoot di 3°C”, chiarisce la dottoressa Lilian Schuster, ricercatrice a Innsbruck. “Per i ghiacciai più piccoli, come quelli delle Alpi, dell’Himalaya o delle Ande tropicali, non si assisterà a una vera ripresa neppure nelle prossime generazioni, anche se il recupero sarebbe teoricamente possibile entro il 2500”.
Il destino delle comunità che vivono a valle di queste montagne è strettamente legato al ciclo di scioglimento e ricongelamento dei ghiacciai. Nelle fasi di massima fusione – il cosiddetto “peak water” – si ha una temporanea abbondanza di acqua, ma se i ghiacciai dovessero ricrescere, il fenomeno si invertirebbe: “Quando i ghiacciai ricominciano ad accumulare massa, l’acqua disponibile a valle diminuisce: si parla di ‘trough water’, l’opposto del peak water. Circa metà dei bacini esaminati andranno incontro a questa situazione dopo il 2100”, aggiunge Schuster.

Impatti sulla società e sfide per le generazioni a venire

Questo effetto a catena potrebbe alterare profondamente gli equilibri idrici delle regioni montane, con ripercussioni imprevedibili su agricoltura, energia e risorse idriche per milioni di persone. Lo studio rappresenta solo un primo passo per comprendere le tante e complesse conseguenze degli overshoot climatici sia sui sistemi alimentati dai ghiacciai che sull’innalzamento dei mari.
La ricerca è stata svolta nell’ambito del progetto europeo PROVIDE, dedicato proprio all’impatto degli overshoot su settori chiave a livello globale. “Superare, anche temporaneamente, la soglia di 1,5°C significa condannare i ghiacciai a una perdita che durerà secoli. Molti danni non potranno più essere annullati, neppure se le temperature dovessero tornare a livelli più sicuri. Più ritardiamo il taglio delle emissioni, più gravi saranno le conseguenze per chi verrà dopo di noi”, conclude Maussion.

Fonti:

Nature Climate Change

Glaciers will take centuries to recover even if global warming is reversed, scientists warn | EurekAlert!

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