Indice
- 1 SANA, il composto senza effetti sul sistema nervoso: efficace contro obesità e glicemia alta
- 2 Derivato naturale dell’aspirina, ma con effetti inaspettati
- 3 Risultati sorprendenti nei test preclinici su animali
- 4 Agisce sul grasso, non sul cervello o sulla fame
- 5 Meno rischi per cuore e pressione: agisce solo dove serve
- 6 Verso nuove combinazioni per combattere l’obesità
SANA, il composto senza effetti sul sistema nervoso: efficace contro obesità e glicemia alta
Un nuovo composto sperimentale ha mostrato risultati promettenti nel controllo del peso corporeo e dei livelli di zucchero nel sangue. Pubblicato su Nature Metabolism, lo studio descrive un farmaco capace di attivare la termogenesi, ovvero la produzione di calore da parte delle cellule adipose. Questo processo consente di bruciare calorie in eccesso, evitando l’accumulo di grasso. Nei test su animali, il principio attivo ha impedito l’aumento di peso causato da una dieta ricca di grassi, ha ridotto l’obesità preesistente e ha migliorato importanti parametri metabolici, tra cui l’insulino-resistenza. I risultati preliminari dei primi test clinici sull’uomo suggeriscono che il farmaco è sicuro e potrebbe avere effetti benefici anche nelle persone.
Carlos Escande, ricercatore dell’Istituto Pasteur di Montevideo e coordinatore dello studio, ha spiegato: “Abbiamo osservato una perdita di peso e un miglioramento della glicemia nei volontari obesi che hanno partecipato al trial clinico di fase 1. Tuttavia, questi risultati non sono ancora conclusivi, dato il numero limitato di partecipanti e l’obiettivo principale del test, che era valutarne la sicurezza. A breve inizieremo la fase 2, volta a verificarne l’efficacia terapeutica contro l’obesità.”
Derivato naturale dell’aspirina, ma con effetti inaspettati
Il farmaco, chiamato SANA (salicylate-based nitroalkene), è una molecola derivata dal salicilato, composto di origine vegetale con proprietà analgesiche e antinfiammatorie, noto soprattutto per essere alla base dell’aspirina. Inizialmente, l’obiettivo dei ricercatori era creare un antinfiammatorio sicuro, sfruttando un precursore chimico noto e ben tollerato.
Tuttavia, durante i test, il team ha scoperto che la molecola sintetizzata non riduceva l’infiammazione, ma agiva sull’accumulo di grasso. “Volevamo un composto il più sicuro possibile, e il salicilato è uno dei farmaci più conosciuti. Molti ne assumono derivati ogni giorno. Ma ci siamo resi conto che questa molecola protegge dall’obesità indotta dalla dieta”, ha dichiarato Escande.

Risultati sorprendenti nei test preclinici su animali
I ricercatori hanno testato SANA su due diversi modelli animali. Nel primo, hanno somministrato il composto a topi nutriti con una dieta ad alto contenuto di grassi. In questi animali, non si è verificato alcun aumento di peso, mentre nel gruppo di controllo il peso corporeo è aumentato fino al 50% in otto settimane.
Nel secondo modello, il trattamento è iniziato su animali già obesi. Dopo tre settimane, i topi trattati hanno perso circa il 20% della massa corporea. Inoltre, sono stati registrati un abbassamento della glicemia, una maggiore sensibilità all’insulina e una significativa riduzione del grasso nel fegato, noto come steatosi epatica.
Agisce sul grasso, non sul cervello o sulla fame
Successivamente, i ricercatori hanno indagato il meccanismo d’azione del farmaco. Il team ha coinvolto nove studiosi brasiliani provenienti da università prestigiose come UNICAMP, USP e UFRJ. I risultati hanno mostrato che SANA agisce direttamente sul tessuto adiposo, stimolando la termogenesi tramite un processo alternativo e non tramite il sistema nervoso o la regolazione dell’appetito.
Normalmente, la termogenesi è mediata dalla proteina UCP1, attiva nei mitocondri e attivata dal freddo. Essa riduce la produzione di ATP, trasformando l’energia in calore. SANA, invece, non coinvolge UCP1: induce le cellule adipose a usare la creatina – una molecola composta da arginina, glicina e metionina – per generare calore, anche in assenza di freddo.
William Festuccia, docente presso l’Istituto di Scienze Biomediche dell’USP, ha spiegato: “Abbiamo testato SANA su topi privi della proteina UCP1, e abbiamo confermato che il farmaco attiva comunque la termogenesi. Il cambiamento di temperatura è minimo e non rappresenta un pericolo per la salute.”
Meno rischi per cuore e pressione: agisce solo dove serve
Festuccia ha aggiunto che i vecchi farmaci termogenici, come il dinitrofenolo, agivano su tutti i mitocondri dell’organismo, causando febbre elevata e un sovraccarico del sistema cardiovascolare. “SANA agisce solo sui mitocondri del tessuto adiposo. Questo evita l’aumento della pressione sanguigna e il rischio cardiovascolare associato”, ha chiarito.
Ulteriori esperimenti, guidati da Marcelo Mori all’Istituto di Biologia dell’UNICAMP, hanno dimostrato che il composto stimola il cosiddetto “ciclo futile della creatina”. In questo meccanismo, la creatina viene continuamente trasformata in fosfocreatina e viceversa, consumando ATP e generando calore.
Verso nuove combinazioni per combattere l’obesità
Mori ha sottolineato che la piccola dimensione della molecola e il suo meccanismo completamente innovativo rendono SANA compatibile con altri trattamenti, come gli analoghi del GLP-1 (es. semaglutide), già usati per l’obesità. “Quando si riduce l’apporto calorico, il corpo rallenta il metabolismo. Associare un farmaco che inibisce l’appetito con uno che stimola il dispendio calorico potrebbe evitarne l’adattamento”, ha spiegato.
Inoltre, i GLP-1 analoghi tendono a ridurre anche la massa magra, cosa problematica per le persone anziane. “Per questo servono valide alternative”, ha concluso Mori.
Fonte:
Nature Metabolism
