Sigarette ultrasoniche, allarme per gli alti livelli di metalli tossici nei liquidi

Uno studio americano rivela la presenza di arsenico, nichel e selenio nei vapori delle u-cigarettes. Analisi italiane confermano

Le sigarette ultrasoniche, o u-cigarettes, vengono pubblicizzate come alternative “più sicure” alle tradizionali e-cig, ma le evidenze scientifiche raccontano una storia diversa. Un recente studio dell’Università della California, Riverside, pubblicato su Environmental Health Perspectives, ha identificato alti livelli di metalli tossici nei liquidi e negli aerosol di queste sigarette di nuova generazione. I dispositivi funzionano attraverso vibrazioni ultrasoniche ad alta frequenza, anziché con resistenze riscaldanti.

Ma questa tecnologia, ritenuta innovativa, comporta rischi inaspettati. “Poiché questa tecnologia è recente e ancora poco studiata, abbiamo voluto indagare i suoi effetti chimici e tossicologici”, ha spiegato Esther Omaiye, prima autrice dello studio. Gli elementi trovati, tra cui arsenico, nichel, rame, zinco e selenio, risultano preoccupanti, soprattutto nei prodotti del marchio SURGE.

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Arsenico e nichel anche nei liquidi venduti in Italia

Il problema però non si ferma ai prodotti statunitensi. Anche in Italia, test e analisi indipendenti hanno rivelato la presenza di metalli pesanti nei liquidi per sigarette elettroniche, compresi quelli venduti legalmente. Un’indagine dell’Università di Napoli ha identificato piombo, cadmio, cromo e nichel in diversi campioni reperibili sul mercato italiano.

L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato i rischi, sottolineando la necessità di regolamentazioni più severe. “Il fumo elettronico espone comunque l’organismo a sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene”, si legge nel documento ufficiale. Anche il Codacons ha richiesto controlli stringenti e il sequestro dei prodotti non conformi, a tutela della salute pubblica.

I rischi per la salute legati ai metalli inalati

Secondo Prue Talbot, coautrice dello studio americano, l’inalazione di metalli come arsenico e nichel può causare danni seri. Tra i rischi documentati ci sono malattie polmonari come la silicosi, danni agli organi interni, effetti neurotossici e cancro. “Il nostro studio sottolinea l’urgenza di regolare la presenza di arsenico e selenio in questi prodotti, e di istituire controlli costanti per scovare dispositivi fuori norma”, ha spiegato Talbot.

Anche elementi normalmente innocui possono essere pericolosi: “Zinco e selenio, pur essendo essenziali in piccole quantità, diventano tossici se inalati ad alte concentrazioni”, ha dichiarato Omaiye. “Sotto forma di aerosol, queste particelle superano le difese del corpo e penetrano in profondità nei polmoni”.

Tecnologie nuove, rischi vecchi: servono regole chiare

Il quadro che emerge è chiaro: nessuna tecnologia di vaping è esente da rischi. “Anche a basse concentrazioni, l’inalazione cronica di metalli come nichel, piombo, arsenico e cromo è pericolosa”, ha sottolineato Talbot. “I polmoni non riescono a filtrare queste sostanze come farebbe il sistema digestivo”.

Esther Omaiye ha poi ribadito: “Servono studi indipendenti continui, regolamenti più severi sulla produzione dei dispositivi e una maggiore trasparenza sui materiali usati”. Le autorità, i medici e i consumatori devono restare informati, poiché anche un piccolo cambiamento nei componenti può avere grandi conseguenze per la salute.

Fonte:
Environmental Health Perspectives

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