Il tempo ha tre dimensioni e non scorre solo in avanti

La nuova teoria di un ricercatore dell’Alaska propone un modello rivoluzionario che sfida Einstein: ha tre assi indipendenti e lo spazio è solo un effetto secondario

E se l’universo non fosse fatto di spazio e tempo, ma solo di tempo? È l’ipotesi avanzata da Gunther Kletetschka, professore associato all’Università dell’Alaska Fairbanks, che propone una teoria radicale: il tempo non sarebbe un’unica linea retta, ma un’entità a tre dimensioni, vera struttura portante della realtà.

Secondo Kletetschka, lo spazio tridimensionale che conosciamo non sarebbe altro che un effetto derivato, un “rivestimento” di una tela più profonda fatta di tempo.Queste tre dimensioni temporali sono il tessuto primario di tutto, come la tela di un dipinto”, afferma. “Lo spazio esiste, ma è come la pittura stesa sopra.”

Il fisico ha pubblicato la sua teoria il 21 aprile sulla rivista Reports in Advances of Physical Science, proponendo una struttura matematica in sei dimensioni (tre temporali e tre spaziali) che, se confermata, potrebbe portare alla tanto cercata teoria unificata dell’universo.

Le altre notizie del canale SCIENZA

Il tempo non scorre solo in avanti: potrebbe avere tre assi

Per comprendere la teoria, bisogna immaginare il tempo come un volume tridimensionale, simile allo spazio. Proprio come possiamo muoverci a destra, sinistra o in profondità, il tempo – secondo questa ipotesi – avrebbe tre direzioni indipendenti.

Un esempio: camminando lungo un sentiero, si avanza nel tempo così come lo conosciamo. Ma esisterebbe anche un sentiero “laterale”, che permetterebbe di osservare una versione alternativa della stessa giornata.

Il secondo asse temporale rappresenterebbe queste possibili varianti, mentre il terzo asse consentirebbe di passare da un esito all’altro. È un’idea che sembra fantascientifica, ma per Kletetschka ha riscontri matematici. La sua struttura a tre dimensioni temporali permette infatti di riprodurre proprietà fisiche reali, come la massa delle particelle conosciute, offrendo risultati concreti e verificabili.

Una sfida alla fisica tradizionale: ecco cosa cambia

Le teorie fisiche convenzionali si fondano su un’unica dimensione temporale unita alle tre spaziali, formando il celebre concetto di spaziotempo introdotto da Einstein. In questo modello, ogni evento si colloca in una posizione dello spazio e in un istante del tempo, seguendo un ordine di causa ed effetto.

Le ipotesi con più dimensioni temporali, invece, spesso creano ambiguità: cosa accade alla causalità, se il tempo si biforca o si piega?

Qui Kletetschka si distingue. La sua teoria mantiene la coerenza della causalità, pur nel contesto di un tempo tridimensionale. Le cause continuano a precedere gli effetti, ma lo fanno in una struttura più articolata.

Inoltre, il suo modello permette riproduzioni sperimentali indipendenti, cosa che lo distingue da precedenti teorie tridimensionali, spesso limitate a calcoli astratti senza applicazioni verificabili.

Tre dimensioni del tempo per svelare il segreto dell’universo?

L’obiettivo finale di Kletetschka va oltre la pura speculazione. Il suo approccio si inserisce nella ricerca di una “teoria del tutto”, capace di unire la fisica quantistica (che descrive il comportamento delle particelle subatomiche) con la relatività generale (che spiega la gravità su scala cosmica).

Queste due teorie, al momento, risultano incompatibili. Il cosiddetto modello standard unifica tre delle quattro forze fondamentali della natura (elettromagnetismo, forza nucleare forte e debole), ma lascia fuori la gravità.

Il punto di convergenza potrebbe essere proprio una visione diversa del tempo. Kletetschka sottolinea che la sua teoria spiega accuratamente le masse di particelle note come elettroni, muoni e quark, e fornisce una base per comprendere perché queste masse esistano in quei valori.

Il cammino verso l’unificazione potrebbe richiedere una revisione fondamentale della natura stessa della realtà fisica”, afferma. “Questo modello dimostra come considerare il tempo come tridimensionale può risolvere molteplici enigmi della fisica con un unico schema matematico coerente.

Dall’ipotesi alla verifica: le prossime sfide

Perché questa teoria venga accolta dalla comunità scientifica, dovrà superare il test più difficile: la verifica sperimentale. Kletetschka è consapevole delle sfide, ma insiste sul fatto che il suo approccio consente riproduzioni quantitative che mancavano alle teorie precedenti.

La sua speranza è che altri fisici raccolgano la sfida e inizino a esplorare le implicazioni concrete del tempo tridimensionale.

Un elemento interessante della teoria è che le altre due dimensioni temporali potrebbero diventare percepibili solo in condizioni di energia estrema, come nei primi istanti dell’universo o negli acceleratori di particelle ad alta energia.

Secondo Itzhak Bars, teorico della University of Southern California, questo modello potrebbe rivelarsi decisivo per spiegare fenomeni finora misteriosi. Intanto, la teoria di Kletetschka entra a pieno titolo tra le proposte più audaci nella fisica teorica contemporanea.

Fonte:
Reports in Advances of Physical Sciences

Correlati