La variante XFG si diffonde nel Sud-est asiatico ed Europa: ecco sintomi, dati OMS, diffusione, efficacia dei vaccini e rischi reali
La pandemia da Covid-19 non è più al centro dell’allarme globale, ma il virus non ha mai smesso di evolversi. In queste settimane, una nuova variante denominata XFG, ribattezzata “Stratus” in rete, è oggetto di monitoraggio da parte dell’OMS, che la tiene sotto osservazione pur classificandola, per ora, come a basso rischio. Il nome non ufficiale, “Stratus”, richiama le nubi omonime e segue lo stesso filone che ha già visto la variante Nimbus fare notizia. L’interesse degli esperti deriva soprattutto da nuovi sintomi rispetto a quelli più comuni nelle precedenti mutazioni. Nonostante le preoccupazioni, gli attuali vaccini sembrano ancora efficaci nel prevenire forme gravi della malattia. Stratus è stata ampiamente rilevata nel Sud-est asiatico e comincia a diffondersi anche in Europa, ma senza provocare allarmi eccessivi. La situazione è seguita costantemente da autorità sanitarie nazionali e internazionali.
Sintomi della variante Stratus: cosa cambia
Una delle peculiarità che distingue Stratus dalle varianti precedenti riguarda i sintomi respiratori. Mentre un tempo a colpire maggiormente erano la perdita dell’olfatto e del gusto, con questa nuova mutazione si osservano disturbi più comuni ma fastidiosi, come tosse secca, gola irritata, dolore durante la deglutizione e raucedine.
Questa ultima condizione è segnalata con insistenza nel Regno Unito, dove diversi pazienti hanno descritto il disagio come “una lama di rasoio, un dolore molto acuto localizzato nella parte posteriore della gola”. Una descrizione che si discosta dai sintomi più lievi delle varianti precedenti. Tuttavia, non si registra un aumento di ricoveri o decessi, a conferma della bassa gravità clinica della mutazione.
Vaccini attuali ancora efficaci contro Stratus
Buone notizie sul fronte dell’immunizzazione: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i vaccini esistenti sono ancora in grado di proteggere dalla malattia sintomatica e grave causata da Stratus. La variante, pur mostrando segni di evasione parziale dell’immunità, non sembra al momento rendere inefficaci le vaccinazioni precedenti.
Le segnalazioni più numerose arrivano dal Sud-est asiatico, dove la diffusione ha raggiunto il 68,7% dei casi analizzati. In Europa, invece, si passa dal 10,6% al 16,7% nelle ultime settimane, con una crescita costante ma non allarmante. Il monitoraggio resta attivo, soprattutto nei Paesi che mantengono sistemi di sorveglianza virale avanzati come Regno Unito e Germania.
Gli esperti invitano alla prudenza per l’autunno
Secondo Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, il virus non ha smesso di mutare e lo farà anche nei prossimi mesi. “Il Covid continua a produrre varianti, quindi è verosimile che sarà un’estate in cui circolerà parecchio, ma darà quadri poco impegnativi dal punto di vista clinico”, ha dichiarato all’Adnkronos Salute.
Il medico sottolinea anche l’importanza di aggiornare i vaccini in vista della campagna autunnale, soprattutto per proteggere le fasce più anziane e fragili della popolazione. Le mutazioni più recenti sembrano scavalcare in parte l’immunità naturale e quella indotta da vaccini datati, rendendo necessarie contromisure mirate.
L’invito dell’OMS: rafforzare la sorveglianza
Nel suo ultimo comunicato, l’OMS ha raccomandato ai Paesi membri di “dare priorità ad azioni specifiche” per gestire le incertezze legate alle nuove varianti. Tra i punti chiave, l’organizzazione punta il dito su due aspetti: la possibile fuga dagli anticorpi e la valutazione accurata della gravità clinica di ogni nuova mutazione.
Il messaggio è chiaro: il virus resta presente e attivo, anche se non più con l’aggressività delle prime ondate. Monitoraggio, aggiornamento dei vaccini e tempestività nelle decisioni sanitarie saranno le leve strategiche per evitare il ritorno a scenari d’emergenza. Nel frattempo, mantenere alta l’attenzione e continuare a informarsi resta la migliore arma a disposizione dei cittadini.