Allergie gravi, addio all’ago: arriva l’adrenalina spray

Approvato da FDA ed EMA, il nuovo spray promette di cambiare il soccorso nelle crisi anafilattiche. In Italia il via libera è atteso entro il 2026

Per chi vive con il timore costante di una crisi allergica, il futuro potrebbe essere finalmente meno traumatico. Entro il 2026, anche in Italia arriverà uno spray nasale di adrenalina pensato per contrastare in pochi istanti lo shock anafilattico, senza l’uso dell’ago. La novità, già approvata da FDA e EMA e in commercio in Germania, rappresenta una delle più importanti innovazioni degli ultimi anni nella gestione delle emergenze allergiche.

Lo spray, infatti, nasce per semplificare un gesto che salva la vita, ma che molti pazienti temono o rimandano per paura. La Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), durante il suo ultimo congresso nazionale a Milano, ha definito il nuovo dispositivo “un passo avanti concreto” nella lotta contro le morti evitabili da anafilassi. Secondo le stime europee, 150 milioni di persone convivono con un’allergia cronica, e una parte significativa di loro teme la comparsa improvvisa di una reazione grave. «Circa il 20% degli allergici vive ogni giorno nel timore di un episodio fatale», ha spiegato Vincenzo Patella, presidente della SIAAIC.

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Lo shock anafilattico: una corsa contro il tempo

L’anafilassi è una reazione allergica sistemica e improvvisa. Quando scatta, i vasi sanguigni si dilatano, la pressione crolla, la respirazione si complica e in pochi minuti può verificarsi la perdita di coscienza. In Italia si registrano ogni anno circa 10.000 casi e 70 decessi, numeri che potrebbero diminuire se la somministrazione di adrenalina fosse più tempestiva.

Il farmaco, noto anche come epinefrina, agisce rapidamente sui recettori adrenergici, restringendo i vasi sanguigni e migliorando la respirazione. Tuttavia, l’attuale trattamento prevede l’uso dell’autoiniettore, uno strumento efficace ma psicologicamente ostico per molti. Patella lo conferma: «Tra il 25% e il 60% dei pazienti rifiuta di praticarsi l’iniezione o la effettua in ritardo. Spesso passano fino a nove minuti, un tempo che può fare la differenza tra la vita e la morte».

Paura dell’ago e poca pratica: perché l’adrenalina non si usa

Molti pazienti allergici convivono con un autoiniettore che non usano mai, o che dimenticano a casa. Tra il 20% e il 70% di chi tenta di somministrarsi il farmaco lo fa in modo scorretto; fino alla metà non lo acquista o non lo sostituisce alla scadenza. Le ragioni? La paura, l’ansia e l’insicurezza. In un momento di panico, il gesto tecnico richiesto per usare l’iniettore diventa un ostacolo enorme. Ecco perché il nuovo spray potrebbe rappresentare una vera svolta culturale, prima ancora che medica. Piccolo, portatile, senza aghi né passaggi complessi, consente una somministrazione immediata anche da parte di chi assiste il paziente.

Lo spray nasale di adrenalina: come funziona davvero

La somministrazione intranasale dell’adrenalina è frutto di una lunga ricerca clinica. Gli studi pubblicati sul Journal of Allergy & Clinical Immunology in Practice ne hanno dimostrato la rapidità e l’efficacia: nei pazienti trattati durante test di provocazione alimentare, i sintomi si sono ridotti in 5 minuti, con una risoluzione completa in 16 minuti.

La durata di conservazione è un altro punto di forza: 30 mesi, contro i 18 degli autoiniettori, che spesso arrivano in farmacia già “vecchi” di sei mesi. «È una soluzione stabile e facile da usare, che supera molte delle difficoltà logistiche e psicologiche dell’iniezione», spiega Erminia Ridolo, direttrice della Scuola di Specializzazione in Allergologia dell’Università di Parma e responsabile dell’area SIAAIC. Secondo la specialista, la possibilità di autogestire un’emergenza in modo rapido e non invasivo può aumentare drasticamente le probabilità di sopravvivenza nei casi di shock allergico.

I limiti: non adatto ai bambini più piccoli

Nonostante gli ottimi risultati, lo spray non sarà una soluzione universale. È infatti autorizzato solo per pazienti di almeno 30 chili di peso, escludendo neonati e bambini molto piccoli, per i quali restano in commercio autoiniettori a dosaggio ridotto.

Inoltre, i test clinici hanno coinvolto principalmente adulti giovani e sani, con età media compresa fra i 21 e i 54 anni. Restano quindi da verificare gli effetti in soggetti anziani o cardiopatici, categorie in cui la risposta all’adrenalina deve essere valutata con attenzione. «La prudenza è d’obbligo – avverte Ridolo – ma le premesse sono ottime. Ogni nuova formulazione va testata nel mondo reale, non solo in laboratorio».

Un passo avanti per la sicurezza dei pazienti allergici

La prospettiva è chiara: un dispositivo più semplice potrebbe salvare molte vite. Riducendo i tempi di intervento e abbattendo la paura dell’ago, lo spray potrebbe diventare un alleato indispensabile nella quotidianità di chi convive con il rischio di reazioni gravi. L’AIFA sta completando le ultime fasi di valutazione, e il suo arrivo nelle farmacie italiane è atteso entro il 2026.

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