Come combattere il caldo per dormire meglio: i consigli degli esperti

Il cambiamento climatico peggiora la qualità del sonno di milioni di persone in tutto il mondo. Ecco come difenderci evitando il rischio insonnia

Le temperature sempre più elevate causate dal cambiamento climatico stanno peggiorando la qualità del sonno, mettendo a rischio il benessere fisico e mentale di milioni di persone. I ricercatori avvertono che sarà necessario modificare abitudini e comportamenti per proteggere il riposo notturno in un mondo sempre più caldo. Il cervello umano è estremamente sensibile al calore, che può alzare la temperatura corporea centrale e attivare i sistemi di stress. Diversi studi stanno esaminando come il corpo possa adattarsi al surriscaldamento globale e agli effetti sulla qualità del sonno, che è essenziale per salute, lucidità mentale e resilienza. “L’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico e all’urbanizzazione rappresenta una minaccia globale al sonno umano e quindi alla salute e al benessere”, afferma una revisione del 2024 pubblicata sulla rivista Sleep Medicine.

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I dati sul sonno perduto e le previsioni future

Secondo una ricerca del 2022 pubblicata su One Earth, ogni persona ha perso in media 44 ore di sonno all’anno tra il 2000 e il 2020 rispetto ai decenni precedenti, a causa dell’aumento delle temperature notturne.
Ma il peggio potrebbe ancora venire: secondo uno studio condotto da Kelton Minor dell’Università di Copenaghen, se il riscaldamento globale continuerà al ritmo attuale, entro il 2099 potremmo perdere tra le 50 e le 58 ore di sonno all’anno. I dati si basano sull’analisi di oltre 47.000 persone in 68 Paesi.

I ricercatori sottolineano l’urgenza di interventi sperimentali per aiutare il corpo ad adattarsi e salvaguardare la funzione essenziale del sonno. “Servono studi sul campo per promuovere l’adattamento e proteggere il sonno in un mondo più caldo”, dichiarano Minor e colleghi.

Come il cervello regola sonno e temperatura

Nel cervello, le aree che gestiscono la temperatura corporea e quelle che regolano il sonno sono strettamente collegate. Abbassare la temperatura interna del corpo è cruciale per favorire un sonno di qualità.
Secondo Fabien Sauvet, dell’Università Paris Cité, l’adattamento fisiologico al caldo comporta uno sforzo: “Siamo costretti a sudare più in fretta e di più, ma questo richiede maggiore idratazione e ha comunque dei limiti”. Durante le ondate di calore, quindi, la soluzione è modificare i comportamenti: orari, attività quotidiane e abbigliamento.

Superare il mito della “camera a 18 gradi”

Sauvet sottolinea che gli esseri umani potrebbero “tollerare temperature più elevate di quanto comunemente si pensi”, citando studi che dimostrano come sia possibile dormire bene anche con 28°C in camera.
“La convinzione che si debba dormire a 18-20 gradi è infondata”, afferma il ricercatore. Indossare un semplice pigiama leggero, dormire con un lenzuolo e garantire una buona ventilazione possono bastare per dormire bene anche con qualche grado in più.

Tuttavia, “se dormiamo sempre con l’aria condizionata accesa, non riusciremo mai ad acclimatarci”, avverte Sauvet.

I nemici del sonno e le buone abitudini da adottare

Anche Armelle Rancillac, neuroscienziata del Centre de Recherche Interdisciplinaire en Biologie, lancia l’allarme: oltre i 28 gradi dormire diventa davvero difficile. La carenza di sonno ostacola il recupero del corpo e può avere gravi conseguenze.
Nel breve termine causa sonnolenza, stanchezza e maggior rischio di incidenti, mentre nel lungo periodo può portare a problemi metabolici, aumento di peso, diabete, malattie cardiovascolari e patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. Può inoltre peggiorare la salute mentale e ridurre la resistenza allo stress.

Per migliorare il sonno con il caldo, è importante “evitare o almeno ridurre i nemici del sonno”. Prima di dormire è utile fare una doccia tiepida, evitare bevande stimolanti come il caffè, e limitare l’alcol, che facilita l’addormentamento ma alza leggermente la temperatura corporea.

Sonno e riposo: sì al pisolino, ma solo se breve

Fabien Sauvet consiglia di evitare le vasche calde post-allenamento e preferire docce fredde o la semplice esposizione alla temperatura esterna.
Inoltre, i pisolini nelle ore più calde della giornata possono compensare la mancanza di sonno notturno. L’ideale, secondo Sauvet, è una pennichella breve: “Dai 30 ai 40 minuti, e comunque prima delle 14:00”, per non compromettere il riposo notturno.

Fonte:

Scientists exploring how to beat heat for better sleep

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