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Creato in Svizzera un legno bioluminescente grazie a funghi naturali: illumina senza elettricità
Dalla Svizzera arriva un’innovazione che promette di cambiare il modo in cui pensiamo all’illuminazione urbana e sostenibile. Un team di ricerca dell’Empa, i Laboratori Federali Svizzeri per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali con sede a San Gallo, ha sviluppato un materiale ibrido in grado di emettere luce al buio senza l’uso di energia elettrica. Il progetto, guidato dal micologo Francis Schwarze, si basa sull’integrazione del fungo Desarmillaria tabescens, noto anche come “fungo miele senza anello”, nel legno di balsa, trasformandolo in una fonte luminosa naturale.
Questo nuovo materiale rappresenta un perfetto esempio di biodesign: unire organismi viventi e materiali da costruzione per creare prodotti sostenibili e funzionali. Il micelio del fungo, che normalmente cresce nel legno morto, viene coltivato all’interno della struttura del legno stesso. Grazie alla produzione naturale di luciferina, il composto emette una luce verde soffusa che può durare per giorni. Il processo, ispirato alla bioluminescenza naturale, apre la strada a una nuova generazione di materiali architettonici ecocompatibili.
Come funziona la bioluminescenza del legno
Il cuore del progetto è il processo di bioluminescenza naturale, una reazione chimica in cui la luciferina prodotta dal fungo reagisce con l’ossigeno attraverso un enzima, generando luce. Il legno di balsa viene incubato insieme al micelio del fungo in condizioni di laboratorio per circa tre mesi. Durante questo periodo, il fungo colonizza il legno, penetrando nella sua struttura cellulare.
Nel corso dell’incubazione, il legno aumenta notevolmente la propria umidità, arrivando a pesare fino a otto volte di più. Il micelio consuma selettivamente la lignina, un polimero che conferisce rigidità al legno, ma lascia intatta la cellulosa, responsabile della resistenza alla trazione. Questo permette di mantenere una struttura stabile, pur rendendola capace di emettere luce.
Applicazioni pratiche del legno bioluminescente
Le potenzialità di questo materiale sono numerose e si estendono oltre il semplice fascino estetico. Il legno bioluminescente è completamente biodegradabile e rinnovabile, rendendolo ideale per l’uso in spazi urbani sostenibili. Potrebbe essere impiegato per illuminare in modo naturale sentieri, piste ciclabili, parchi o aree residenziali, riducendo così sia il consumo di energia sia l’inquinamento luminoso.
Inoltre, rappresenta una risorsa preziosa per contesti off-grid o in situazioni di emergenza, dove l’accesso all’elettricità è limitato o assente. L’intensità luminosa è bassa ma sufficiente per offrire una guida visiva nelle ore notturne. Il materiale ha inoltre un potenziale utilizzo in installazioni artistiche e architettoniche, con applicazioni che vanno dall’arredamento urbano all’illuminazione paesaggistica.
Il futuro del biodesign parte dai funghi
L’approccio utilizzato dagli scienziati dell’Empa rappresenta un importante passo avanti nel campo del biodesign, dove gli organismi viventi vengono integrati in modo funzionale nei materiali da costruzione. Come sottolineato nel comunicato ufficiale, “La luce è generata senza elettricità o batterie, sfruttando un meccanismo naturale che può essere controllato e potenziato in laboratorio”.
Al momento, la durata dell’effetto luminoso arriva a 10 giorni, con una visibilità maggiore nelle prime ore. Il team sta lavorando per prolungare la vita luminosa e per aumentare l’intensità della luce prodotta. Le ricerche future mirano a rendere il processo più efficiente e a testarne l’applicabilità in diversi contesti climatici e architettonici.
Un materiale che unisce scienza, natura e sostenibilità
Il legno bioluminescente è un esempio concreto di come la natura possa offrire soluzioni tecnologiche in risposta a sfide ambientali sempre più pressanti. La possibilità di produrre luce senza energia elettrica, senza emissioni e con un materiale rinnovabile segna un importante traguardo per il design urbano e l’architettura del futuro.
Se le prossime fasi di ricerca confermeranno la stabilità e l’efficacia del materiale su larga scala, potremmo assistere alla nascita di nuove forme di illuminazione biologica, capaci di coniugare funzionalità, estetica e rispetto per l’ambiente. Il progetto dell’Empa mostra come è possibile creare tecnologie ispirate alla natura, capaci di integrarsi armoniosamente negli ecosistemi urbani.
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