Glioblastoma, singola infusione di CAR-T e il tumore “scompare”

Gli incredibili risultati di una sperimentazione condotta al Mass General Cancer Center di Boston

Al Mass General Cancer Center di Boston, tre pazienti affetti da glioblastoma ricorrente hanno ottenuto risultati sorprendenti dopo aver ricevuto una sola infusione di una terapia sperimentale. Si tratta di una versione avanzata delle CAR-T cells, cellule del sistema immunitario del paziente modificate per riconoscere e attaccare specifici bersagli tumorali. Il trial, in fase iniziale, ha portato a una regressione visibile e rapida delle masse tumorali, fenomeno mai registrato prima con simili tempistiche in pazienti con questa patologia.

Uno dei pazienti ha mostrato una quasi totale scomparsa del tumore in meno di una settimana, un risultato definito “sbalorditivo” dagli oncologi. Un altro ha visto una riduzione del tumore superiore al 60%, mantenuta per oltre sei mesi. Il terzo ha mostrato un miglioramento significativo nei primi giorni. Tutti i trattamenti sono stati somministrati in singola dose, senza alcuna chemioterapia o radioterapia associata. Sebbene i tumori siano poi tornati, la risposta rapida ha confermato che il sistema immunitario, se adeguatamente guidato, può reagire anche nei tumori solidi considerati intrattabili.

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Doppio bersaglio, doppio impatto: l’evoluzione delle CAR-T

Questa nuova formulazione si distingue dalle CAR-T tradizionali per la sua strategia a doppio targeting: le cellule immunitarie sono state programmate per riconoscere due distinti antigeni tumorali. Questa innovazione risponde a una delle difficoltà principali del glioblastoma, noto per la sua eterogeneità: le cellule tumorali cambiano rapidamente e sfuggono ai trattamenti mirati a un solo bersaglio.

Nel caso di questa terapia, invece, le cellule CAR-T riescono a mantenere l’efficacia attaccando più tipi di cellule cancerose nello stesso tumore. “La risposta è stata osservata entro pochi giorni”, hanno dichiarato i ricercatori, sottolineando la natura eccezionale della regressione. L’effetto iniziale dimostra che la strategia multi-antigenica può essere una chiave per trattare efficacemente anche tumori cerebrali che finora hanno mostrato una resistenza quasi assoluta a ogni approccio terapeutico.

Limitazioni e sfide: la strada è ancora lunga

Nonostante l’entusiasmo, gli scienziati mantengono il realismo: il trial è stato condotto su soli tre pazienti, e il tumore è tornato in tutti i casi. La terapia, pur mostrando un impatto iniziale straordinario, ha bisogno di ulteriori sviluppi per garantire risposte durature. Una possibilità è somministrare più cicli di CAR-T nel tempo, o abbinarli ad altre immunoterapie per rafforzare l’effetto.

La sicurezza resta un aspetto centrale. Le cellule CAR-T possono provocare reazioni infiammatorie importanti, soprattutto nel cervello, e i protocolli devono essere ottimizzati per evitare rischi gravi. Tuttavia, i benefici osservati finora superano nettamente le aspettative, aprendo una nuova fase nella lotta al glioblastoma.

Altri studi confermano l’efficacia, ma servono dati a lungo termine

Anche altri centri di ricerca stanno esplorando approcci simili. All’Università della Pennsylvania, e in collaborazione con Gilead/Kite, sono stati avviati nuovi studi con terapie CAR-T contro tumori cerebrali solidi. I primi risultati, riportati dall’Associated Press e da Reuters, indicano una riduzione rapida dei volumi tumorali in casi selezionati. Ciò conferma il potenziale della tecnologia anche al di fuori del contesto ematologico per cui era stata inizialmente sviluppata.

L’obiettivo è ottenere risposte più durature, riducendo al minimo la tossicità e aumentando la capacità delle cellule modificate di persistere nel tempo. Si stanno inoltre studiando versioni potenziate delle CAR-T, capaci di resistere all’ambiente immunosoppressivo tipico del cervello. La combinazione di questi approcci potrebbe rivoluzionare l’intero campo dell’oncologia neurochirurgica nei prossimi anni.

L’inizio di una nuova era per i tumori cerebrali?

Anche se siamo solo agli inizi, il trial condotto al Mass General ha già fatto storia. “Una singola dose, una risposta visibile in pochi giorni: mai visto prima”, ha affermato il team guidato dal dottor Marcela Maus. Nonostante il ritorno del tumore, il successo iniziale dimostra che l’attacco immunitario può essere immediato ed efficace se progettato con precisione.

Questi risultati aprono le porte a nuove sperimentazioni, con l’auspicio di raggiungere una cura o almeno una gestione cronica del glioblastoma, che ogni anno colpisce migliaia di persone con una prognosi spesso infausta. La strada da percorrere è lunga, ma la meta, una terapia immunologica stabile e duratura, è ora visibile all’orizzonte.

Fonte:
Preliminary Clinical Trial Results Show ‘Dramatic and Rapid’ Regression of Glioblastoma after Next Generation CAR-T Therapy

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