Indice
- 1 La nuova tecnica di compostaggio migliora il suolo, elimina gli antibiotici e rafforza le piante
- 2 Un sistema agricolo circolare con paglia, letame e funghi
- 3 Benefici concreti del compost arricchito con substrato fungino
- 4 Analisi avanzate rivelano l’impatto su tutto l’ecosistema
- 5 Un modello replicabile per un’agricoltura sostenibile
La nuova tecnica di compostaggio migliora il suolo, elimina gli antibiotici e rafforza le piante
La produzione agricola globale genera ogni anno oltre 14 miliardi di tonnellate di residui colturali e 125 milioni di tonnellate di letame, con serie difficoltà nello smaltimento. Le tecniche di compostaggio tradizionali spesso falliscono a causa della bassa efficienza nella degradazione della lignocellulosa e della persistenza di patogeni e geni di resistenza agli antibiotici (ARGs). Un ulteriore aggravante è l’uso diffuso di farmaci come l’ossitetraciclina, che aumenta il trasferimento di ARG e agenti patogeni nel suolo e nelle colture, minacciando la sicurezza alimentare e ambientale. Per affrontare questo problema, un gruppo di ricerca del Kunming Institute of Botany (Accademia cinese delle Scienze) ha sviluppato una nuova tecnologia microbica che collega paglia, letame e substrati di funghi esausti in un ciclo agricolo chiuso, finalizzato al riutilizzo efficiente della materia organica.
Un sistema agricolo circolare con paglia, letame e funghi
Lo studio sfrutta l’abbondanza di risorse agronomiche e fungine della provincia dello Yunnan, impiegando come elemento centrale il fungo commestibile Stropharia rugosoannulata.
Questo ha permesso di creare un sistema LCM (Livestock-Crop-Mushroom), che integra allevamento, colture e micologia in un processo continuo. Il ciclo prevede: compostaggio congiunto di paglia e letame → coltivazione di funghi → riutilizzo del substrato esausto (SMS), con l’obiettivo di migliorare la crescita dell’avena e la microecologia della rizosfera.
I ricercatori hanno confrontato due metodi di compostaggio: il tradizionale (paglia e letame, St) e quello arricchito con substrato fungino esausto (StM). I risultati hanno evidenziato maggiori benefici nella variante StM, sia a livello agronomico che microbiologico.

Benefici concreti del compost arricchito con substrato fungino
Il compost LCM mostra una forte capacità di ristrutturare la comunità microbica del suolo, favorendo lo sviluppo di funghi saprofiti e microrganismi funzionali. Questa ristrutturazione sopprime efficacemente i patogeni, stimola la crescita delle radici e migliora l’assorbimento dei nutrienti da parte delle piante.
Inoltre, il sistema LCM riduce significativamente inquinanti organici come i residui di antibiotici nel letame, e diminuisce la presenza di ARGs e patogeni sia nel suolo che nelle colture, offrendo un’efficacia superiore rispetto al compost tradizionale.
Analisi avanzate rivelano l’impatto su tutto l’ecosistema
Attraverso tecnologie multi-omiche come la metagenomica e la sequenziazione dei microbi endofiti, gli scienziati hanno tracciato gli effetti del fertilizzante LCM dalla rizosfera fino ai semi.
L’analisi dei geni funzionali ha permesso di comprendere come i biofertilizzanti derivati dai funghi modifichino l’intera comunità microbica associata alle piante, offrendo un nuovo strumento per la gestione sicura dei rifiuti agricoli organici.
Questi risultati aprono nuove prospettive per ridurre i rischi microbiologici nei campi e migliorare la sostenibilità dell’agricoltura intensiva.
Un modello replicabile per un’agricoltura sostenibile
La metodologia sviluppata in Cina è scalabile e può essere replicata in altri contesti agricoli, soprattutto laddove vi sia disponibilità di funghi e residui organici.
Lo studio, pubblicato su Environmental Science & Technology, propone un modello di agricoltura integrata che coniuga innovazione scientifica, economia circolare e tutela ambientale.
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