Indice
- 1 La sorprendente strategia di sopravvivenza per far fronte alle ondate di calore marine
- 2 I fattori che influenzano il restringimento
- 3 Restringersi non è solo sopravvivere
- 4 Caldo e conflitti sociali: un doppio rischio
- 5 Clownfish e risposta universale al riscaldamento
- 6 Domande aperte e prospettive per la ricerca futura
La sorprendente strategia di sopravvivenza per far fronte alle ondate di calore marine
Le ondate di calore marine stanno rivoluzionando il comportamento di numerose specie ittiche, ma la scoperta più sorprendente riguarda i clown anemonefish (Amphiprion percula). Questi pesci coloratissimi, noti anche come pesci pagliaccio, mostrano una capacità inedita di adattamento: durante i periodi di caldo estremo, non solo smettono di crescere, ma arrivano addirittura a ridurre la loro taglia corporea. Un fenomeno che rompe gli schemi classici della crescita nei vertebrati, storicamente considerata unidirezionale.
Gli scienziati hanno studiato 134 esemplari selvatici per cinque mesi lunari consecutivi nella baia di Kimbe (Papua Nuova Guinea), durante una delle peggiori crisi di bleaching globale dei coralli. Monitorando costantemente la lunghezza dei pesci e la temperatura delle anemoni ospitanti, il team ha scoperto che il 71% delle femmine dominanti e il 79% dei maschi subordinati sono andati incontro a una riduzione della taglia almeno una volta.
“Abbiamo osservato che la capacità di restringersi è una risposta plastica che offre benefici immediati per la sopravvivenza”, spiegano i ricercatori, sottolineando che il fenomeno si manifesta in modo coordinato tra i membri della coppia dominante. L’adattamento, però, non è solo ambientale: anche la gerarchia sociale gioca un ruolo chiave nel determinare chi si restringe e quando.
I fattori che influenzano il restringimento
L’interazione tra dimensioni iniziali e rango sociale risulta determinante. I dati dimostrano che le femmine dominanti tendono a restringersi una volta superata una certa soglia di lunghezza, mentre i maschi lo fanno a taglie inferiori. La regressione dell’accrescimento è più frequente tra gli individui che occupano posizioni subordinate o che devono mantenere un rapporto di taglia preciso rispetto al partner dominante, così da evitare conflitti e rischi di espulsione dal gruppo, che potrebbero risultare fatali.
- Ad esempio, “il 59% dei pesci che hanno subito una riduzione di taglia l’ha fatto solo in un mese, mentre il 41% più volte”.
- “Le probabilità di restringimento aumentano quando il rapporto di taglia all’interno della coppia dominante si sbilancia”.
Questo pattern suggerisce che la dinamica sociale impone una pressione costante sugli individui, spingendoli a modificare la propria crescita per mantenere la coesione del gruppo e la stabilità delle gerarchie. L’analisi ha inoltre evidenziato che la risposta di crescita o restringimento dipende sia dalla temperatura attuale che da quella registrata il mese precedente, con una maggiore sensibilità da parte dei maschi subordinati.
Restringersi non è solo sopravvivere
Un aspetto straordinario emerso dallo studio riguarda la plasticità della crescita. I clownfish che si restringono durante le fasi di caldo intenso riescono, successivamente, a mettere in atto un recupero della crescita, detto catch-up growth, una volta che le condizioni ambientali migliorano. “Alcuni individui mostrano una straordinaria capacità di adattamento, alternando periodi di restringimento e fasi di crescita rapida”, si legge nello studio.
Questo ciclo di riduzione e ripresa consente loro di ottimizzare le risorse energetiche e adattarsi alle fluttuazioni ambientali senza compromettere la sopravvivenza a lungo termine. In particolare, chi si restringe più spesso riesce anche a recuperare meglio rispetto a chi non sperimenta affatto il fenomeno o lo fa una sola volta. Tuttavia, è stato osservato che i pesci che si restringono in modo coordinato con il partner di coppia presentano una probabilità di sopravvivenza nettamente superiore, indicando che la risposta sociale al caldo è tanto importante quanto quella fisiologica individuale.
Le analisi statistiche condotte su questi pesci rivelano che la sopravvivenza durante gli eventi di caldo estremo dipende da molteplici fattori.
- Da una parte, le temperature minime elevate riducono drasticamente le chance di superare il periodo critico: “Un singolo evento di restringimento aumenta la sopravvivenza del 78% rispetto agli individui che non si restringono”, scrivono gli autori.
- Dall’altra, i conflitti sociali all’interno della coppia dominante possono aggravare ulteriormente il rischio di mortalità. Quando entrambi i partner rispondono al caldo riducendo la propria taglia, la possibilità di sopravvivere cresce sensibilmente rispetto a chi affronta il problema in modo isolato.
Questo comportamento si inserisce in un contesto più ampio di strategie adattative in risposta al cambiamento climatico: ridurre la taglia corporea diventa un’opzione vincente non solo per i clownfish, ma potenzialmente anche per molte altre specie site-attached che vivono ai limiti della propria tolleranza termica.
Clownfish e risposta universale al riscaldamento
Il fenomeno osservato nei clownfish non è isolato, ma si inserisce nel quadro delle risposte ecologiche universali al riscaldamento globale. La riduzione della taglia corporea è già considerata la “terza risposta ecologica universale” al climate change, insieme ai cambiamenti nelle aree di distribuzione delle specie e agli spostamenti nei tempi di attività stagionale. Ma ciò che sorprende dello studio è che questa riduzione non riguarda solo le nuove generazioni o le fasi giovanili: anche gli adulti possono letteralmente restringersi per sopravvivere.
Ciò potrebbe spiegare la rapida diminuzione delle dimensioni osservata in molte popolazioni ittiche mondiali. L’impatto di questa strategia, però, non è solo positivo: una popolazione di pesci più piccoli riduce la mortalità durante le crisi termiche, ma anche la produzione di uova e la capacità di svolgere il proprio ruolo ecologico all’interno delle comunità marine.
Domande aperte e prospettive per la ricerca futura
Nonostante i risultati sorprendenti, restano ancora numerosi interrogativi sui meccanismi fisiologici che permettono il restringimento nei vertebrati adulti. Gli autori ipotizzano che il fenomeno possa dipendere da processi di riassorbimento tissutale, attivazione di ormoni tiroidei o adattamenti metabolici indotti dal caldo. Tuttavia, sarà necessario combinare osservazioni sul campo con esperimenti di laboratorio per svelare i dettagli di questo processo.
“Se la capacità di restringersi si rivelasse diffusa anche in altre specie tropicali, le conseguenze sugli ecosistemi marini potrebbero essere profonde e in parte imprevedibili”, conclude il team di ricerca. Nel frattempo, la strategia adottata dai clownfish durante le ondate di calore rappresenta un monito sulla necessità di comprendere e tutelare la biodiversità marina di fronte alle nuove sfide poste dal cambiamento climatico.
Fonte:
Individual clown anemonefish shrink to survive heat stress and social conflict | Science Advances