Indice
- 1 L’Unione europea valuta lo slittamento delle regole sui sistemi IA ad alto rischio: il pressing arriva da Trump, Stati membri e colossi tecnologici
- 2 Le norme già attive e quelle in discussione
- 3 L’Omnibus digitale: l’escamotage del rinvio
- 4 L’influenza Usa e il peso delle lobby
- 5 Regole contro innovazione: la sfida europea
L’Unione europea valuta lo slittamento delle regole sui sistemi IA ad alto rischio: il pressing arriva da Trump, Stati membri e colossi tecnologici
Le nuove regole europee sull’intelligenza artificiale potrebbero non entrare in vigore nei tempi previsti. Secondo fonti vicine alla Commissione, Bruxelles starebbe valutando uno slittamento dell’attuazione per i sistemi IA ad alto rischio, fissata per ora al 2 agosto 2026. L’ipotesi sul tavolo è un rinvio di almeno un anno, fino all’agosto 2027. A spingere in questa direzione non è solo la complessità tecnica della norma, ma anche un intenso lavoro di lobbying da parte degli Stati Uniti, guidati dall’entourage di Donald Trump, da alcuni Stati membri dell’Unione e da importanti gruppi del settore tecnologico.
Il nodo riguarda le applicazioni di IA che potrebbero compromettere la sicurezza delle persone o i loro diritti fondamentali. È il caso, ad esempio, degli algoritmi utilizzati nei processi di assunzione, capaci di generare effetti discriminatori se impostati in modo scorretto. Proprio su questo tipo di strumenti si concentra oggi il dibattito europeo, tra chi chiede tutele e chi teme freni all’innovazione.
Le norme già attive e quelle in discussione
L’AI Act è la prima legge al mondo pensata per regolare l’intelligenza artificiale su larga scala. Entra in vigore in modo graduale, con alcune disposizioni già operative nel 2025. Le pratiche vietate, come il riconoscimento facciale negli spazi pubblici, saranno bandite dal 2 febbraio 2025. Le regole per i modelli generativi di IA, come GPT-4, scatteranno il 2 agosto 2025.
Queste due sezioni del regolamento non sono toccate dal rinvio: la Commissione europea ha confermato che non ci sarà alcun cambiamento su questi punti. Il rinvio interessa solo le norme sui sistemi definiti “ad alto rischio”. Si tratta di applicazioni usate in ambiti delicati come giustizia, sanità, selezione del personale o gestione del credito. La discussione in corso mira a capire se sia opportuno posticipare le misure, così da consentire alle aziende e alle autorità nazionali di prepararsi meglio.
L’Omnibus digitale: l’escamotage del rinvio
Per rendere possibile questo slittamento, Bruxelles potrebbe ricorrere a uno strumento normativo chiamato Omnibus per la semplificazione digitale, atteso per l’autunno. L’obiettivo è quello di snellire l’apparato regolatorio europeo, riducendo costi e oneri burocratici per le imprese.
Il cosiddetto stop the clock permetterebbe di bloccare temporaneamente l’entrata in vigore di alcune norme, tra cui proprio quelle sui sistemi IA più sensibili. Se confermata, questa misura si inserirebbe in un piano più ampio per rendere l’Europa più attrattiva per le imprese tech, senza tuttavia smantellare l’impianto etico dell’AI Act.
Secondo le fonti, la semplificazione non risparmierà nessun ambito tecnologico, ma potrebbe essere applicata con priorità nei comparti più esposti alle richieste di modifica.
L’influenza Usa e il peso delle lobby
Dietro l’ipotesi di rinvio si celano forti pressioni politiche e industriali. Le fonti di Bruxelles riferiscono che la spinta maggiore arriva da oltreoceano, dove gli interessi delle Big Tech sono rappresentati anche a livello diplomatico. Il contesto politico statunitense, con Trump nuovamente protagonista, ha reso più serrato il confronto con le istituzioni europee.
“C’è una forte spinta, non solo da parte delle parti interessate, ma soprattutto dagli Stati Uniti, per avere una legislazione più semplice e meno onerosa per le aziende, soprattutto per quelle statunitensi”, hanno spiegato le fonti. Alcuni Paesi Ue, preoccupati per l’impatto sul proprio tessuto imprenditoriale, condividono la necessità di allentare le maglie normative, almeno temporaneamente.
Il rischio, secondo i promotori del rinvio, è che norme troppo rigide spingano le aziende a fuggire dal mercato europeo, scegliendo ambienti normativi più permissivi.
Regole contro innovazione: la sfida europea
Il rinvio delle norme sui sistemi ad alto rischio apre una questione di fondo: come bilanciare etica e competitività? L’Europa si è posta l’obiettivo di garantire uno sviluppo tecnologico compatibile con i diritti dei cittadini, ma rischia di rimanere isolata in uno scenario globale più permissivo. L’AI Act rappresenta un unicum mondiale, ma proprio per questo deve confrontarsi con pressioni esterne sempre più forti. Bruxelles ora è chiamata a scegliere se mantenere la rotta o rivedere i tempi, salvaguardando i suoi valori senza sacrificare la crescita.