Un’analisi su 37 studi rivela che peso e BMI elevati da piccoli aumentano il rischio di cancro al colon in età adulta
Un nuovo studio pubblicato sull’International Journal of Cancer lancia un segnale chiaro: un’elevata massa corporea durante l’infanzia, l’adolescenza o la giovane età adulta è collegata a un aumento del rischio di tumore colorettale in età avanzata. Lo studio, uno dei più completi sul tema, è stato condotto dai ricercatori della Wageningen University & Research nei Paesi Bassi, in collaborazione con il programma globale del World Cancer Research Fund International (WCRF). Attraverso una revisione sistematica e una meta-analisi di 37 studi pubblicati, il team ha esplorato in profondità l’impatto del peso alla nascita, dell’altezza e del BMI durante le fasi iniziali della vita sulla probabilità di sviluppare il tumore al colon-retto. “Colmare questa lacuna conoscitiva è fondamentale per comprendere i veri fattori di rischio”, ha spiegato la coordinatrice della ricerca, la professoressa associata Dieuwertje Kok, esperta in nutrizione e cancro presso Wageningen.
Il legame tra BMI precoce e cancro del colon-retto
Fino ad oggi, il collegamento tra peso e cancro in età adulta era ben documentato, ma l’influenza di un’elevata massa corporea nelle prime fasi della vita restava poco chiara. Il team di ricerca ha esaminato studi su diverse fasce d’età, a partire dalla nascita fino ai 25 anni. Il risultato? L’aumento del rischio era costante, in particolare nei soggetti con BMI più elevato in giovane età.
“Lo studio è riuscito a colmare un vuoto di conoscenza scientifica, fornendo prove solide”, ha detto la Kok, “e rappresenta un passo importante per valutare come i fattori precoci influenzino il rischio oncologico futuro”.
I numeri: quanto conta il peso in ogni fase della vita
I risultati mostrano chiaramente che l’effetto del BMI precoce non è trascurabile. Per i giovani adulti (18–25 anni), ogni aumento di 5 kg/m² nel BMI è stato associato a un incremento del 12% del rischio di tumore colorettale. Negli adolescenti (10–19 anni), la stessa variazione nel BMI ha determinato un rischio maggiore compreso tra 5% e 18%. Anche il peso alla nascita si è rivelato un fattore importante: ogni chilo in più alla nascita è stato correlato a un 9% di rischio in più. Nei bambini (2–9 anni), un aumento di una deviazione standard nel BMI è risultato significativamente legato a una maggiore probabilità di sviluppare tumore del colon.
L’importanza della prevenzione precoce e la voce degli esperti
“Il cancro è una malattia complessa che si sviluppa nell’arco di decenni. Comprendere le sue origini precoci è essenziale per migliorare la prevenzione e colmare le lacune nella ricerca”, ha dichiarato Helen Croker, vicedirettrice della ricerca e delle politiche presso il World Cancer Research Fund International. Secondo Croker, il lavoro del team olandese rappresenta un contributo cruciale alla più ampia iniziativa globale di aggiornamento sulla prevenzione oncologica, sottolineando che “un BMI elevato dall’infanzia alla giovane età adulta è un fattore di rischio da non sottovalutare”. Il Global Cancer Update Program, di cui fa parte la pubblicazione, è la più ampia raccolta scientifica al mondo sulla prevenzione del cancro e sulla vita con e oltre la malattia.
Conclusioni e impatto futuro della ricerca
Il valore di questo studio non sta solo nella quantità di dati analizzati, ma nella sua capacità di individuare pattern precoci che possono influenzare la salute futura. Grazie all’analisi di decine di ricerche, il team ha messo in luce un aspetto spesso trascurato nella prevenzione: la cura del peso nei primi decenni di vita. Con implicazioni dirette su politiche sanitarie, educazione nutrizionale e strategie cliniche di prevenzione, questa revisione sistematica offre una nuova lente per interpretare la lotta al cancro colorettale fin dall’inizio della vita.