Reintegrare il litio nelle batterie esauste: vita infinita per le auto EV

Un team di ricercatori ha trovato il modo di rigenerare le vecchie batterie al litio restituendo alle stesse il 100 per cento della capacità originale

Un team di ricercatori cinesi ha sviluppato una tecnologia innovativa in grado di reintegrare il litio nelle batterie esauste, prolungandone significativamente la durata. Nei test effettuati, un accumulatore al litio-ferro-fosfato trattato con questo metodo ha recuperato quasi il 100% della sua capacità originale, mantenendo il 96% dopo 12.000 cicli di carica e scarica.

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Il problema dell’invecchiamento delle batterie

Le batterie al litio, con l’uso prolungato, vedono ridursi progressivamente la loro capacità a causa della frammentazione degli elettrodi e della formazione di depositi di litio isolati. Questo fenomeno porta a una perdita di prestazioni che, fino a oggi, poteva essere risolta solo con la sostituzione completa della batteria. Tuttavia, i ricercatori hanno individuato un’alternativa rivoluzionaria che potrebbe cambiare le regole del gioco.

Un composto chimico per “nutrire” le batterie

Il cuore della scoperta è un composto chimico denominato LiSO₂CF₃. Questo reagisce all’interno della batteria rilasciando litio fresco e lasciando come residui gas che vengono facilmente eliminati. Il processo permette di rigenerare le celle esauste, ridando nuova vita agli accumulatori.

Test su batterie scariche: recupero quasi totale della capacità

Gli scienziati hanno sperimentato il metodo su una batteria al litio-ferro-fosfato che aveva perso il 15% della sua capacità originaria. Dopo il trattamento, la capacità è stata quasi completamente ripristinata, tornando a oltre il 99% del livello iniziale. Inoltre, il ciclo di rigenerazione è stato ripetuto più volte su una batteria sottoposta a usura intensa, e dopo 12.000 cicli, la capacità era ancora al 96%.

Limiti e applicazioni del metodo

Nonostante i risultati promettenti, ci sono alcuni aspetti da considerare. Questo sistema funziona solo se la batteria è progettata per essere rigenerata, permettendo l’iniezione del composto e lo scarico dei gas residui. Inoltre, il metodo è stato testato solo su batterie al litio-ferro-fosfato, utilizzate principalmente in accumulatori di grandi dimensioni per l’accumulo di energia, come quelli delle reti elettriche. Non è ancora chiaro se possa essere applicato anche alle batterie utilizzate in smartphone, laptop o auto elettriche.

Verso batterie più longeve e sostenibili

Questa innovazione potrebbe rivoluzionare il settore delle batterie, riducendo i costi di sostituzione e l’impatto ambientale dello smaltimento degli accumulatori esausti. Se il metodo venisse ottimizzato e applicato su larga scala, potrebbe rappresentare un passo importante verso una gestione più sostenibile delle batterie al litio, con vantaggi sia economici che ambientali.

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