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Record per il super telescopio cileno: in una sola settimana rivelati oltre 2.000 asteroidi, tra cui 7 da tenere sotto controllo
L’Osservatorio Vera C. Rubin, installato sulle Ande cilene, ha già rivoluzionato l’esplorazione spaziale. Appena inaugurato, il telescopio ha individuato oltre 2.000 nuovi asteroidi in una sola settimana, superando ogni aspettativa. Tra questi, sette sono classificati come NEO (Near-Earth Objects), ovvero corpi celesti la cui orbita può incrociare quella terrestre. Le prime immagini, catturate da una fotocamera da 3.200 megapixel, ritraggono un film cosmico di oggetti in movimento su uno sfondo immobile di stelle e galassie.
Le osservazioni, pur concentrandosi su una porzione limitata del cielo, hanno prodotto risultati impressionanti: oltre 4.000 oggetti individuati, 2.104 dei quali mai rilevati prima. Si tratta di un record assoluto, equivalente a dieci volte la media annuale di scoperte da parte di tutti gli altri telescopi terrestri e spaziali.
I sette oggetti vicini alla Terra non sono pericolosi
Il team dell’osservatorio ha confermato che i sette NEO scoperti non rappresentano, al momento, alcuna minaccia diretta. Tuttavia, la loro individuazione precoce ha un’importanza cruciale per la prevenzione di eventuali rischi futuri.
Durante la presentazione ufficiale dei dati a Washington, l’astrofisico Zeljko Ivezic ha rassicurato: “Abbiamo rilevato più di 2.000 nuovi asteroidi in poche notti. I sette NEO identificati attraversano l’orbita terrestre, ma nessuno di loro è in grado di colpire la Terra, non preoccupatevi”.
Ivezic ha anche sottolineato che il Rubin, nei prossimi anni, scoprirà circa cinque milioni di nuovi asteroidi, con decine di migliaia di nuovi NEO. Un numero cinque volte superiore rispetto a quanto individuato dagli astronomi negli ultimi due secoli.
Cosa mostrano le immagini e dove si trovano gli asteroidi
Nel video diffuso dall’osservatorio, gli oggetti appaiono in colori differenti in base alla loro categoria. I sette NEO sono evidenziati in arancione, mentre 2.015 asteroidi della fascia principale sono indicati in verde acqua. Ci sono inoltre 11 troiani di Giove (in blu) e 9 oggetti transnettuniani (in viola), situati oltre l’orbita di Nettuno.
Tutti gli asteroidi rilevati provengono da una singola area del cielo, quella contenente l’Ammasso della Vergine. Questo dimostra la potenza e precisione del telescopio, che riesce a mappare porzioni di spazio con un livello di dettaglio finora mai raggiunto.
Vera Rubin promette scoperte senza precedenti
Il potenziale del Rubin non si limita agli asteroidi. Gli scienziati sottolineano che il telescopio sarà uno strumento prezioso per studiare la formazione del Sistema Solare, ma anche per “sapere prima che mai se un oggetto rappresenta una minaccia per la Terra”.
Oltre ai corpi orbitanti attorno al Sole, il Rubin potrà identificare i cosiddetti visitatori interstellari: oggetti provenienti da fuori dal nostro sistema, che si avvicinano brevemente prima di scomparire per sempre.
Finora, soltanto due di questi oggetti sono stati documentati: 1I/ʻOumuamua e la cometa 2I/Borisov. Ma con Rubin, gli astronomi sperano di intercettare molti altri visitatori cosmici, offrendo nuove chiavi di lettura sulla natura dell’Universo.