Allerta della NASA: asteroide grande come un Boeing 787 sfiorerà la Terra

L’oggetto spaziale appena scoperto passerà a 633.000 km dal nostro pianeta

Un nuovo asteroide, battezzato 2025 OW, è stato recentemente scoperto dai sistemi di sorveglianza spaziale. Il corpo celeste si sta dirigendo verso la zona prossima all’orbita terrestre e raggiungerà il punto di massimo avvicinamento il prossimo lunedì 28 luglio alle ore 13:12 italiane. La sua traiettoria lo porterà a transitare a una distanza di circa 633.000 chilometri, una misura che, sebbene superiore alla distanza media tra Terra e Luna, rappresenta comunque un valore estremamente ravvicinato in termini astronomici.

L’asteroide, che percorre lo spazio a oltre 75.000 km/h, viaggia attualmente nella regione celeste compresa tra le costellazioni della Volpetta e del Cigno. Secondo i calcoli aggiornati, non vi è alcuna probabilità di impatto. Tuttavia, le sue dimensioni e la vicinanza al nostro pianeta hanno attirato l’attenzione degli osservatori e degli scienziati di tutto il mondo.

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Dimensioni paragonabili a un Boeing 787 Dreamliner

Le stime effettuate dagli esperti del Jet Propulsion Laboratory della NASA, tramite il database CNEOS, indicano che 2025 OW possiede un diametro compreso tra 52 e 120 metri. Il valore più attendibile si aggira intorno ai 67 metri, una lunghezza simile a quella di un Boeing 787 Dreamliner.

Oggetti di tali dimensioni rientrano nella categoria dei cosiddetti “city killers”: asteroidi non abbastanza grandi da distruggere un pianeta, ma in grado di causare danni devastanti a una città o a un’intera regione urbana se dovessero entrare in collisione con la superficie terrestre. Secondo diversi studi, un impatto con un oggetto di 100 metri potrebbe provocare un’esplosione pari a diverse megatonnellate.

Nessun rischio per il nostro pianeta, ma occhi puntati al cielo

Sebbene il passaggio di 2025 OW rappresenti uno degli eventi più ravvicinati degli ultimi anni, gli astronomi escludono ogni possibilità di collisione con la Terra. Lo ha ribadito anche il dottor Ian J. O’Neill della NASA, sottolineando che ogni minaccia reale verrebbe immediatamente comunicata attraverso i canali ufficiali: “Se ci fosse un pericolo concreto, sareste i primi a saperlo. Il nostro blog per la difesa planetaria aggiorna in tempo reale qualsiasi variazione”.

Nonostante la spettacolarità dell’evento, l’asteroide non sarà visibile a occhio nudo. Secondo i dati raccolti da TheSkyLive, la sua magnitudine apparente raggiungerà al massimo un valore di +15.89, troppo debole per essere percepito senza strumenti ottici avanzati. La scala della magnitudine è inversa: più il numero è basso, maggiore è la luminosità dell’oggetto. Per confronto, il limite visibile all’occhio umano è +6.0.

Minacce passate e future: Apophis e YR4 sotto osservazione

Il caso di 2025 OW si inserisce in un quadro più ampio di sorveglianza degli oggetti vicini alla Terra (NEO). Negli anni scorsi, altri asteroidi hanno sollevato preoccupazioni simili. È il caso di 2024 YR4, che inizialmente sembrava avere probabilità significative di colpire la Terra nel 2032, salvo poi essere declassato a oggetto non pericoloso. Tuttavia, gli esperti continuano a monitorarlo per il rischio che possa colpire la Luna in futuro.

Più noto è Apophis, l’asteroide di circa 300 metri che nel 2029 passerà a soli 38.000 chilometri dalla Terra. La distanza sarà così ridotta che l’oggetto sarà visibile senza telescopi, una rarità per eventi di questo tipo. Anche in quel caso, le simulazioni non indicano impatti con la superficie terrestre, ma rimane alto l’interesse scientifico.

La difesa planetaria tra realtà e scenari futuri

Il concetto di “killer di città” evidenzia la vulnerabilità del nostro pianeta nei confronti di corpi celesti di dimensioni intermedie. Pur non essendo in grado di provocare catastrofi globali come l’asteroide responsabile dell’estinzione dei dinosauri (il celebre Chicxulub, con diametro tra i 10 e i 14 km), oggetti come 2025 OW rappresentano una minaccia concreta per aree localizzate.

Per questo motivo, NASA ed ESA investono sempre più risorse in progetti di monitoraggio e prevenzione, tra cui programmi come DART e l’imminente Hera dell’Agenzia Spaziale Europea. L’obiettivo è non solo individuare tempestivamente oggetti potenzialmente pericolosi, ma anche testare tecnologie in grado di deviarli dalla traiettoria.

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