Con il lancio di Project Kuiper, Amazon entra in competizione con Starlink, ma cresce l’allarme per i detriti spaziali e l’impatto sull’astronomia
Il 28 aprile, alle 19:01 EDT, un razzo Atlas V è decollato da Cape Canaveral, trasportando i primi 27 satelliti di Project Kuiper, l’ambiziosa costellazione spaziale di Amazon. L’obiettivo è offrire connessione Internet globale, raggiungendo aree isolate non coperte dalle infrastrutture tradizionali. Amazon, fondata da Jeff Bezos, punta a competere direttamente con Starlink di SpaceX, che ha già messo in orbita oltre 7.000 satelliti. La sfida è enorme, con Amazon che ha investito circa 20 miliardi di dollari in questo progetto. Secondo Tim Farrar, esperto di telecomunicazioni satellitari, “Amazon non investirebbe 20 miliardi se non vedesse una possibilità di guadagno miliardario”.
La crescita dei satelliti nello spazio
Amazon ha acquistato spazi di lancio su numerosi razzi – compreso il Falcon 9 di SpaceX – per rispettare la licenza della FCC, che impone di mettere in orbita metà dei 3.200 satelliti entro luglio 2026. Starlink, intanto, ha già rivoluzionato l’ambiente orbitale: da 2.000 satelliti nel 2019 siamo passati a oltre 11.000 nel 2025, alimentando il rischio di collisioni.
L’aumento delle mega costellazioni, tra cui anche la cinese Qianfan e OneWeb europea, solleva enormi preoccupazioni. “Ogni giorno affrontiamo territori inesplorati”, avverte Hugh Lewis, esperto di detriti spaziali all’Università di Southampton.
Collisioni, regolamenti assenti e il futuro incerto
I satelliti Kuiper orbiteranno a circa 590–630 km di altitudine, leggermente sopra Starlink. Questa sovrapposizione aumenterà il rischio di collisioni: SpaceX, oggi, esegue circa 50.000 manovre di evitamento ogni sei mesi.
Secondo Lewis, l’introduzione di nuovi satelliti potrebbe far salire questi episodi a decine o centinaia di milioni all’anno: “Alla fine, ne pagheremo il prezzo”.
Ad oggi non esistono regolamenti internazionali efficaci. “Non siamo affatto pronti”, sottolinea la giurista Michelle Hanlon. Servirebbe una giurisdizione comune per affrontare il problema, ma gli accordi sono ancora lontani.
Cielo notturno oscurato dai satelliti
L’impatto delle mega costellazioni non riguarda solo lo spazio, ma anche la ricerca astronomica. Gli scienziati lamentano che le strisce luminose dei satelliti rovinano le osservazioni. “Trovo tutto ciò terrificante”, commenta l’astronoma Samantha Lawler.
Il Vera C. Rubin Observatory in Cile, che inizierà a scansionare il cielo ogni tre giorni, potrebbe vedere un terzo delle sue immagini compromesse. Anche se SpaceX ha cercato di oscurare i suoi satelliti, le nuove costellazioni, come quella cinese, risultano ancora più brillanti, aumentando la difficoltà.
Senza regole rischiamo il disastro
Offrire Internet ovunque è un obiettivo nobile, ma senza regole chiare, la proliferazione incontrollata dei satelliti potrebbe trasformare l’orbita terrestre in una trappola. “Dovremo fermare questi lanci fino a quando non saranno stabilite norme precise o finché non accadrà un disastro”, avverte Hanlon. La speranza è che si riesca a intervenire prima che si verifichi un’altra collisione devastante.