Sp-IA-ti, l’intelligenza artificiale ci osserva e conosce i nostri segreti

Dalle emozioni ai sogni, senza dimenticare i dati medici: come l’intelligenza artificiale sta decifrando corpo e cervello umano. Il report del New York Times

L’intelligenza artificiale non si limita più a processare dati: oggi è in grado di “leggere” il corpo umano, anticipare movimenti, identificare emozioni, diagnosticare malattie e persino ricostruire immagini tratte dal cervello. Secondo un’inchiesta approfondita pubblicata dal New York Times, questa tecnologia si sta spingendo verso un’intimità senza precedenti con l’essere umano. Non si tratta di fantascienza, ma di algoritmi allenati su milioni di esempi. L’IA riconosce un volto contratto e, osservandone rughe, tensione muscolare, pupille e mandibola, lo associa in pochi istanti a emozioni come rabbia, sorpresa o tristezza. Il suo punto di forza? L’analisi di schemi ripetitivi, impercettibili all’occhio umano, ma rilevabili nei gesti quotidiani, nei battiti del cuore, nella struttura molecolare del sangue.

Il corpo umano, dal punto di vista dell’intelligenza artificiale, è una miniera di dati. Ogni cellula, movimento o espressione rappresenta un codice da interpretare. E la crescente potenza computazionale consente di farlo su scala globale, in tempo reale. L’IA è diventata un “lettore” del nostro comportamento, e la sua capacità di previsione si fa ogni giorno più raffinata. Tutto, dai micro-movimenti oculari al flusso neurale, può essere trasformato in informazione.

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Gli occhi sono lo specchio dell’attenzione (e l’IA lo sa)

Il tracciamento oculare rappresenta uno dei campi più avanzati. Attraverso la dilatazione della pupilla o il battito delle palpebre, l’IA può anticipare dove stiamo per guardare. Sistemi già impiegati su camion e autobus rilevano in anticipo la distrazione di un conducente, confrontando in tempo reale lo sguardo con milioni di dati registrati. In ambito videoludico, la tecnologia permette ai giocatori di mirare e interagire usando solo gli occhi.

Ma la vista rivela anche altro: la verità. La classica macchina della verità misura sudorazione e battito cardiaco, ma oggi una semplice videocamera a infrarossi, analizzata da IA, può valutare la dilatazione pupillare durante un interrogatorio. Il risultato? Un punteggio di credibilità, già impiegato in ambiti delicatissimi come le assunzioni ONU o gli interrogatori di polizia.

L’intelligenza artificiale è già in corsia

Il settore medico è forse quello in cui l’IA ha fatto i passi più rapidi. Nella diagnostica per immagini, l’IA supera persino l’occhio umano. Radiografie e TAC, spesso analizzate manualmente, ora vengono esaminate da modelli che identificano anomalie invisibili, come noduli polmonari microscopici o lievi accumuli di liquidi.

L’IA è anche uno strumento fondamentale per anticipare malattie cardiovascolari, soprattutto nei casi in cui sintomi comuni, come l’affaticamento, sfuggono all’occhio clinico. Alcuni ospedali stanno testando modelli capaci di intercettare situazioni a rischio prima che il paziente lasci il pronto soccorso, raccomandando esami aggiuntivi o ricoveri tempestivi.

Il sangue, nuova frontiera della diagnosi predittiva

Il sangue è un archivio biologico straordinario. Contiene tracce di tutte le infezioni, risposte immunitarie e predisposizioni genetiche. Per questo motivo, le startup del settore biomedico stanno puntando su modelli IA in grado di leggere questi dati con una precisione senza precedenti. Ad esempio, il DNA dei recettori immunitari può essere analizzato per identificare malattie autoimmuni o infezioni pregresse. Un’analisi veloce e affidabile, potenzialmente rivoluzionaria.

La mole di informazioni contenute in una singola fiala di sangue è tale che persino miglioramenti marginali nell’interpretazione possono portare a diagnosi più rapide e mirate. E salvare vite.

Analisi del movimento: dai muscoli all’animazione

Anche il nostro modo di muoverci è pieno di schemi: l’IA li studia, li imita e li perfeziona. Nello sport, la tecnologia è già usata per migliorare l’allenamento e prevenire infortuni. In medicina fisica, può correggere la postura e suggerire terapie. Le protesi di nuova generazione, controllate da IA, rispondono ai segnali muscolari con maggiore naturalezza.

Ma uno degli usi più sorprendenti arriva dall’animazione: oggi, l’intelligenza artificiale può simulare il movimento umano con fluidità, partendo da pochi input. Basta spostare un arto digitale e il corpo intero si adatta, calcolando pesi e traiettorie. Gli animatori ottengono così maggiore libertà creativa, con risultati più realistici e dinamici.

Il cervello umano è l’ultimo enigma (per ora)

Il nostro organo più complesso è anche quello più misterioso. E l’IA sta cercando di decifrarlo. Nel 2024, un esperimento ha stupito il mondo scientifico: un algoritmo ha ricostruito l’immagine di un gatto partendo solo dal flusso sanguigno cerebrale osservato in risonanza magnetica. Un assaggio di quello che potremmo ottenere: visualizzare sogni, ricordi, o pensieri.

In neurologia, l’IA è già all’opera con pazienti affetti da SLA, per trasformare i segnali cerebrali in parole. Nei malati di Parkinson, vengono testati pacemaker cerebrali intelligenti, in grado di adattarsi all’attività neuronale in tempo reale.

“I nostri neuroni sono la nuova miniera di dati”, affermano i ricercatori. Se davvero l’intelligenza artificiale riuscirà a decifrare il cervello umano, la sua più grande eredità non sarà il controllo, ma la comprensione profonda di ciò che siamo.

Fonte:
New York Times

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